Sicurezza nel territorio metropolitano, il grido d'allarme di Confartigianato
Il presidente della Confartigianato Città Metropolitana di Venezia Siro Martin: "Furti, microcriminalità e degrado si sono intensificati in tutto il territorio, è necessaria una svolta decisa". Con 4.825 denunce ogni 100mila abitanti quella di Venezia è la nona provincia d'Italia (era 12esima nel 2022) per delitti denunciati nel 2023.
“Siamo di fronte ad un vero e proprio allarme sicurezza e non è più possibile voltare lo sguardo”. La denuncia arriva da Confartigianato imprese Città Metropolitana di Venezia, presente in tutto il territorio con le sette Associazioni sub-territoriali a cui aderiscono migliaia di aziende, dopo la terribile esperienza subita da un proprio associato, un autoriparatore di Torre di Mosto. Picchiato al volto e minacciato con una pistola puntata alla bocca, per rubargli poche centinaia di euro.
“La tremenda esperienza vissuta del collega certifica, se ce ne era bisogno, che ormai siamo di fronte ad una situazione fuori controllo - sottolinea Siro Martin -. Non si tratta più di semplice percezione, ma di fatti che ogni giorno scuotono l'animo di cittadini ed imprese. Si va dai furti organizzati da vere e proprie bande ai danni delle imprese fino alla microcriminalità che è oramai diminutivo indicare con questo aggettivo. Pestaggi, pistole e minacce, all’ordine del giorno, sono indici di criminalità vera e propria che danneggia giornalmente le piccole attività, cittadini giovani e anziani. E non parliamo di fenomeni circoscritti alle “grandi” città, ma è diffuso in tutto il territorio della provincia come dimostra il caso della rapina avvenuta a Staffolo, una frazione di Torre di Mosto, comune di poco più di 4 mila abitanti”.
“La maggiore preoccupazione per chi come noi rappresenta gli imprenditori del territorio –spiega Nazzareno Ortoncelli, Presidente di Confartigianato San Donà di Piave- sta nel salto di qualità della violenza che non si limita più alle sole proprietà ma si è estesa alle persone. Un fenomeno che ci angoscia”.
”E’ necessario un intervento attivo delle forze dell'ordine. Non possiamo essere lasciati da soli ad affrontare una situazione ormai ampiamente sfuggita di mano - sottolinea il Presidente - Quello che i nostri rappresentanti dei territori chiedono, è un serio coinvolgimento delle istituzioni di tutti Comuni e delle forze dell'ordine. Per un necessario coordinamento, ci auguriamo che possa esserci a breve anche un confronto con il Prefetto che sia davvero costruttivo e che possa portare a delle soluzioni immediate perché la percezione della poca sicurezza non riguarda solo le attività economiche e il turismo ma investe tutta la cittadinanza. E per arginare il problema, difendere le attività economiche ha un doppio vantaggio –prosegue Martin-. Si salvaguardia l’impresa ed il lavoro e si dà maggiore sicurezza ai cittadini. Recenti indagini hanno fatto emergere chiaramente la consapevolezza e la preoccupazione dei cittadini sull’avanzamento della desertificazione artigianale e commerciale. Le attività economiche di prossimità rappresentino soprattutto un’occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità, ma anche un servizio attento alle persone fragili, un presidio di sicurezza, una garanzia di cura dello spazio pubblico e un facilitatore dell’integrazione”.
“La nostra associazione di imprenditori e anche il nostro sindacato pensionati ANAP si fa portavoce da sempre della sicurezza e sostiene le forze dell’ordine, siamo sicuri che la loro presenza non costante nelle zone calde della provincia non sia dovuto ad inefficienza, ma alla scarsità dei mezzi a disposizione e ai continui tagli che vanno a danno della sicurezza. E' arrivato il momento di cambiare, per questo il nostro appello vuole essere da stimolo ad una maggiore attenzione delle istituzioni. Un territorio come quello della provincia di Venezia non merita di versare in una tale situazione di degrado –conclude Martin-”.
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