Il caro tassi d'interesse costa 140 Milioni di euro alle MPI Veneziane
È di 140 milioni di euro l’extra costo da caro tasso di interessi bancari sopportato dalle micro e piccole imprese della Metropolitana di Venezia. Un esborso che colloca la provincia al diciannovesimo posto in Italia. Una situazione che accomuna le province venete economicamente più forti. Non a caso il Veneto, con i suoi 944 milioni di extra costo da caro tassi, è secondo in Italia, superato solo dalla Lombardia. Il dato emerge da un’analisi compiuta dal centro studi Confartigianato. “Gli alti tassi d’interesse praticati dagli istituti di credito -spiega Siro Martin, presidente Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia- oltre al rallentamento dell’economia, hanno comportato un calo dei prestiti alle imprese. A dicembre 2023 in provincia si contavano quasi 10 miliardi di euro di prestiti, con un calo tendenziale del 6,4% rispetto al 2021. Il punto più alto si era registrato a marzo 2022, con 11 miliardi 167 milioni di prestiti”.
Nei servizi, settore trainante per l’economia della Metropolitana, i prestiti alle imprese sono scesi a 6 miliardi 198 milioni di euro, con un meno 4,9% tendenziale rispetto al 2021. Profondo rosso per il settore delle costruzioni che, con i suoi 781 milioni di euro di prestiti, ha visto una discesa tendenziale del 12,1% a fine 2023. In questo comparto la discesa dei prestiti dal 2021 è stata costante e, spesso, in doppia cifra. Anche il credito alle imprese del manifatturiero ha subito un forte rallentamento attestandosi a 2 miliardi 411 milioni di euro, con un meno 7,9% tendenziale rispetto al 2021.
Lo studio Confartigianato ha anche analizzato le fonti di finanziamento delle micro e piccole imprese della Metropolitana di Venezia. “Al primo posto c’è l’autofinanziamento, -dice il presidente Martin, - che interessa in provincia l’81,7% delle MPI. Il credito bancario a medio e lungo periodo è praticato dal 30,3% delle imprese, mentre quello a breve dal 11%. In totale, le imprese che si rivolgono agli istituti di credito sono il 41,3%. Questa linea di tendenza conferma da una parte la capacità di investimento delle MPI, ma dall’altra è il segnale delle difficoltà di accesso al credito. Per questo il ruolo dei Consorzi artigiani di garanzia è sempre più centrale in questa congiuntura rallentata e incerta. Da sottolineare anche lo scarso peso dei sostegni pubblici: solo il 2,9% delle imprese ha usufruito di incentivi e agevolazioni pubbliche, mente i contributi o fondi europei hanno interessato il 2,4% delle MPI metropolitane”.
Che l’artigianato in provincia sappia “fare da sé”, lo conferma anche il dato relativo al grado di dipendenza da fonti esterne di finanziamento delle imprese. Il 29% ha un certo livello di dipendenza, dato che colloca la provincia al 52° posto in Italia. Solo il 4,6% ha un’elevata o molto elevata dipendenza, che vale il 59° posto nazionale.
“Ancora più evidente è il dato della dipendenza dalle banche - conclude il presidente- che riguarda il 33,3% delle imprese veneziane, dato che vale il 66° posto in Italia. Hanno elevata o molto elevata dipendenza dalle banche il 6,6% delle imprese. Il credito è un termometro importante della salute della nostra economia. La durata della stretta monetaria sta costando cara alle nostre imprese, mentre altre nubi si stanno affacciando all’orizzonte, prime fra tutti i rischi di natura geopolitica che ricadono sul commercio internazionale. E’ assolutamente necessario che la riunione della Bce in programma il 6 giugno prossimo, veda una limatura al tasso di interesse”.
Alcuni numeri del Cofidi Veneto Società Cooperativa
La presenza di n. 5 filiali nella Provincia di Venezia consente a Cofidi Veneto di esserne il Confidi di riferimento sia per l’attività di garanzia che per l’attività di concessione diretta dei finanziamenti
Nonostante le difficoltà, che coinvolgono l’intero mercato del credito cui fanno riferimento i Confidi, nell’anno appena trascorso la società ha sostenuto oltre un migliaio di PMI del territorio (i clienti sono stati 1.177) a cui sono stati garantiti finanziamenti o fidi per complessivi 80 milioni di Euro e concessi, in maniera diretta, oltre 10 milioni di Euro di mutui chirografari sia per il sostegno della liquidità ma anche per iniziative di investimento. Relativamente all’attività di erogazione diretta, Cofidi Veneto ha continuato ad essere il principale veicolo per il trasferimento alle imprese delle risorse messe a disposizione dalla Regione Veneto. Questa attività si è concretizzata appunto con l’erogazione dei Crediti Diretti che attingono alle provviste legate alle Delibere di Giunta Regionale 618 e 1028. In particolare nell’anno 2023, all’interno degli oltre 10 milioni di Euro deliberati, oltre 4 milioni sono stati destinati al settore agricolo, mentre circa 5,5 milioni sono arrivati ad imprese dei settori “costruzioni”, “manifattura”, “commercio” e “turismo” (per citare i più significativi in termini di importo deliberato).
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